Italia Best Practice nella circolarità biologica: dalla raccolta dell’umido con gli imballi alimentari compostabili alla trasformazione in compost.
Questa evoluzione positiva che pone l’Italia come Best-Practice è andata di pari passo con lo sviluppo della raccolta differenziata dell’umido, iniziata già a metà degli anni Novanta con il Decreto Ronchi. Milano è una eccellenza tra le eccellenze, la città che raccoglie più umido pro-capite di tutta Europa con oltre 110 kg/abitante pari a 6 volte la media UE e consentendo un risparmio di emissioni di CO2 oltre 9000 T/anno.
La normativa italiana prevede inoltre che gli imballi certificati compostabili siano raccolti nella frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU). Infatti, gli imballi alimentari compostabili hanno il loro fine vita ideale insieme ai residui di cibo e agli scarti della cucina ai quali conferiscono materia secca e dai quali traggono umidità e microorganismi per facilitarne la degradazione e la disintegrazione. Secondo i recenti dati di BIOREPACK, nel 2022 sono stati compostati oltre 46.600T di imballi compostabili su un totale di oltre 4,6 Milioni T di racc0lta totale dell’umido pari a circa l’1% del totale.
Ma il compost non è l’unico risultato positivo della raccolta dell’umido. Nei cicli integrati di digestione anaerobica, in aggiunta al compostaggio per l’agricoltura si produce biometano per l’autotrazione e anidride carbonica per l’industria alimentare. L’Italia ha attualmente i maggiori e più i più evoluti sistemi di trattamento della frazione organica perché ha saputo creare un circuito virtuoso con una grande varietà di impianti su tutto il territorio favorendo la crescita di ecosistemi locali e con grandi vantaggi per l’agricoltura.
La recente proposta in discussione della Commissione Europea sulla gestione dei rifiuti da imballaggio ha completamente trascurato questa eccellente esperienza che funziona sia a livello economico che ambientale portando un rilevante effetto positivo in termini di lotta al cambiamento climatico. Il Modello Italia merita di diventare un bench-mark e può essere diffuso in tutta Europa con indubbi vantaggi per l’ambiente e per le comunità locali.
https://zerowastecities.eu/wp-content/uploads/2021/11/Milan-Case-Study-1.pdf